L’apprendimento – insegnamento.
Un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti. Va favorita, pertanto, la costruzione attiva della conoscenza (che deve sempre prevalere sulla competenza). Attivando le personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi di autoregolazione.
L’apprendimento – insegnamento
Sulla base di ciò, il compito dell’insegnante, non è più quello di una volta quando, tenendo la “lezione”, era il depositario della conoscenza e l’allievo ne era il ricettore passivo.
Ora l’insegnante motiva l’ascolto mostrando e sottolineando i legami tra l’argomento da spiegare e gli interessi manifestati dall’allievo. Il quale viene chiamato in causa per esprimere la propria idea e difendere il proprio punto di vista.
Quindi il ruolo dell’insegnante è pure quello di facilitatore della discussione per favorire lo scambio tra il proprio punto di vista e quello dell’allievo.
Il metodo di insegnamento deve quindi essere una modalità di interventi che comprendano strategie di insegnamento-apprendimento che vanno dalle lezioni frontali al problem solving, dal lavoro basato e incentrato sull’individuo al lavoro incentrato sulla cooperazione.
Per raggiungere gli obiettivi in base alle reali potenzialità dimostrate dall’alunno, per motivare e incentivare lo sviluppo formativo, per far comprendere l’importanza delle regole, dovranno essere utilizzati supporti educativi e strategie didattiche concrete, graduate e funzionali. Bisognerà prestare molta attenzione anche alle capacità “attentive” e del ritmo di apprendimento degli alunni.
Prof. Marco Monzù Rossello
L’apprendimento – insegnamento.
Un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti. Va favorita, pertanto, la costruzione attiva della conoscenza (che deve sempre prevalere sulla competenza). Attivando le personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi di autoregolazione.
Apprendimento – insegnamento
Sulla base di ciò, il compito dell’insegnante, non è più quello di una volta quando, tenendo la “lezione”, era il depositario della conoscenza e l’allievo ne era il ricettore passivo.
Ora l’insegnante motiva l’ascolto mostrando e sottolineando i legami tra l’argomento da spiegare e gli interessi manifestati dall’allievo. Il quale viene chiamato in causa per esprimere la propria idea e difendere il proprio punto di vista.
Quindi il ruolo dell’insegnante è pure quello di facilitatore della discussione per favorire lo scambio tra il proprio punto di vista e quello dell’allievo.
Il metodo di insegnamento deve quindi essere una modalità di interventi che comprendano strategie di insegnamento-apprendimento che vanno dalle lezioni frontali al problem solving, dal lavoro basato e incentrato sull’individuo al lavoro incentrato sulla cooperazione.
Per raggiungere gli obiettivi in base alle reali potenzialità dimostrate dall’alunno, per motivare e incentivare lo sviluppo formativo, per far comprendere l’importanza delle regole, dovranno essere utilizzati supporti educativi e strategie didattiche concrete, graduate e funzionali. Bisognerà prestare molta attenzione anche alle capacità “attentive” e del ritmo di apprendimento degli alunni.
Prof. Marco Monzù Rossello
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