Movimento uniti nel merito concorso ordinario dirigenti scolastici. Nuovo traguardo raggiunto dal movimento uniti nel merito, nel rispetto della costituzione. Il TAR Lazio sospende la graduatoria dei “riservisti 2017”.
Movimento uniti nel merito:
Il Movimento Uniti nel Merito esprime la sua grandissima soddisfazione per il risultato raggiunto grazie
all’iniziativa giurisdizionale, che è stata promossa a livello nazionale a tutela dei diritti e degli interessi delle candidate e dei candidati del concorso per reclutamento di dirigenti scolastici, bandito con Decreto MIM n. 2788 del 18 dicembre 2023.
Movimento uniti nel merito:
Nella giornata di mercoledì 14 agosto il T.A.R. per il Lazio, con diciotto distinti decreti, ha infatti sospeso il
Decreto del Ministero dell’istruzione e del merito 9 agosto 2024, n. 2187, con cui è stata approvata la
graduatoria generale nazionale della procedura di reclutamento riservata di dirigenti scolastici di cui al DM n. 107 del 2023.
Con i medesimi decreti è stato altresì sospeso l’avviso del MIM 9 agosto 2024, prot. n. 124319, mediante il quale sarebbero stati messi a disposizione a favore dei partecipanti alla procedura assunzionale ex D.M. n. 107/2023 n. 519 posti di dirigente scolastico nelle regioni: Emilia-Romagna; Friuli Venezia Giulia; Lazio; Liguria; Lombardia; Marche; Piemonte; Sardegna; Toscana; Veneto.
L’esecuzione degli atti da noi impugnati
avrebbe letteralmente svuotato il contingente di posti messi a disposizione a favore dei vincitori del concorso ordinario 2023.
È vero che tale esito sarebbe stato del tutto rispettoso delle fonti statali, che hanno istituito il corso intensivo (art. 5, da commi 11-quinquies a 11-novies, del D.L. n. 198/2022 s.m.i.) e che poi lo hanno elevato a serbatoio elettivo dei nuovi dirigenti scolastici (art. 12, comma 1-bis, D.L. n. 71/2024 s.m.i.).
Con il nostro ricorso è stato tuttavia dimostrato il contrasto di tali fonti con la Carta costituzionale.
È evidente la disparità di trattamento tra i candidati nella procedura di reclutamento ex Decreto 2788/2023 e i candidati nella procedura di reclutamento ex Decreto 1259/2017, da cui sono stati tratti i candidati ammessi al corso intensivo di formazione ex Decreto MIM n. 107/2023.
Sennonché costoro sono stati ammessi al corso intensivo di formazione per il solo fatto di vantare un risalente contenzioso ancora pendente.
Come può tuttavia un ricorso pendente davanti al G.A diventare determinante nell’individuazione di figure dirigenziali apicali?
Come può la mera pendenza di un ricorso al Giudice Amministrativo assurgere a criterio differenziale e di
favore per candidati, che non hanno superato tutte le prove di un concorso pubblico per accedere a ruoli
dirigenziali?
Nel caso della procedura assunzionale, regolata dal Decreto MIM n. 107/2023, la deroga al generale principio di concorso pubblico nel reclutamento della dirigenza scolastica è stata quindi (illegittimamente) condizionata a una circostanza del tutto “eccentrica” rispetto all’obiettivo di ciascuna procedura concorsuale di selezionare le migliori professionalità.
Movimento uniti nel merito:
Senza contare che nell’inascoltato parere n. 103 del 15 maggio 2023 il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha evidenziato che «le motivazioni addotte nei ricorsi sono state riconosciute infondate nella totalità delle sentenze definitive a favore dell’Amministrazione». Non solo. Il CSPI, oltre a censurare le manifeste lacune nella prova d’accesso al corso intensivo, nonché lo scarso rigore del percorso formativo, ha dimostrato come la prova finale del medesimo corso sia stato un mero pro forma, non essendo contemplata alcuna valutazione della stessa e non contribuendo alla formazione
dell’elenco graduato.
Movimento uniti nel merito:
Paradossalmente, dunque, se l’avviso del 9 agosto 2024 non fosse stato sospeso dal T.A.R. per il Lazio,
sarebbero stati nominati 519 nuovi dirigenti scolastici selezionati all’esito di una procedura assunzionale
contraria al principio di concorso pubblico, nonché a discapito di candidati più meritevoli, in quanto vincitori del concorso pubblico ordinario indetto con Decreto MIM n. 2788/2023.
Siamo perciò fiduciose e fiduciosi che,
a seguito della camera di consiglio del 5 settembre, la sospensione degli atti venga confermata dal T.A.R. contestualmente alla sottoposizione alla Corte Costituzionale delle innumerevoli questioni di costituzionalità, che sono state da noi prospettate nei nostri ricorsi.
Auspichiamo nondimeno che il Ministero e la maggioranza parlamentare si facciano carico prima della ricordata udienza camerale di una soluzione che riequilibri gli interessi di tutti gli aspiranti DS, accordandoli al superiore interesse dell’Amministrazione scolastica di selezionare le migliori professionalità, aprendo cioè il corso intensivo di formazione anche alle candidate e ai candidati del concorso ex Decreto MIM n. 2788/2023 che
abbiano fatto ricorso al T.A.R.
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