Adolescenza e fascino dell’oscurità: horror, dark e occultismo
L’adolescenza è un periodo di intensa trasformazione, scoperte, cambiamenti e profondi interrogativi. In questo contesto, molti adolescenti sviluppano un particolare fascino per il genere horror, i thriller soprannaturali, il dark, e una curiosità intensa per i fenomeni legati all’occultismo. Alle porte di Halloween, questo articolo vuole esplorare le domande che molti di noi si fanno rispetto a questo tema: cosa c’è dietro questa attrazione verso l’oscuro e il misterioso? Come mai tanti ragazzi sono attratti, trovano conforto o addirittura eccitazione nel confrontarsi con tematiche così inquietanti e misteriose? Ci sono rischi legati a queste pratiche?
Fascino dell’oscurità e ricerca dell’identità
La prima spiegazione è legata alla ricerca dell’identità, alla necessità di affrontare le proprie paure. L’adolescenza è un periodo in cui i ragazzi cercano di definire chi sono. Cercando un loro posto nel mondo. Il genere horror rappresenta una metafora di questo processo: è un viaggio nel buio, una prova di coraggio che permette di confrontarsi con le paure più profonde in un contesto che resti sicuro e controllato. Guardare un film horror, un thriller soprannaturale o leggere storie di fantasmi e mostri consente di esplorare emozioni intense senza reali conseguenze. Si prova l’adrenalina che accompagna l’affrontare l’ignoto, ma come spiare dentro un baratro oscuro, senza il rischio di caderci dentro.
Il monitoraggio
Tuttavia, è importante che gli adolescenti non siano lasciati soli durante la scoperta delle proprie paure. La presenza discreta da parte degli adulti non minaccia il senso di autonomia e scoperta di sé. L’adulto può contribuire a sviluppare strategie efficaci per gestire ed evitare che queste esperienze diventino opprimenti o portino a comportamenti rischiosi. Spesso i ragazzi sono abbandonati a sé stessi mentre affrontano questi temi. Gli adulti rappresentano un supporto fondamentale che aiuta ad interpretare correttamente questi vissuti e trovare un equilibrio tra curiosità e sicurezza.
Gestione dell’ansia e dello stress
Un altro aspetto importante è legato alla necessità di gestire l’ansia e lo stress. Gli adolescenti sono spesso sottoposti a pressioni sociali, accademiche e familiari. L’horror può diventare un modo per dare forma e senso a questa tensione. Affrontare situazioni estreme e pericolose nella finzione, permette loro di provare un senso di sollievo, quasi una catarsi emotiva. Sigmund Freud, nel il concetto di “catarsi” identifica il processo attraverso cui le emozioni represse vengono rilasciate, offrendo sollievo. Questo è esattamente ciò che gli adolescenti sperimentano quando si confrontano con il genere horror. Come una sorta di valvola di sfogo, l’horror incanala l’ansia. Offre un modo per gestire le proprie emozioni in un contesto che, per quanto spaventoso, resta sotto controllo.
Fascino dell’oscurità, ribellione e trasgressione
Il dark e l’occultismo, invece, richiamano la dimensione della ribellione e della trasgressione. Durante l’adolescenza, c’è una naturale propensione a mettere in discussione le regole e le convenzioni. L’interesse per l’occulto può rappresentare una forma di sfida verso il mondo degli adulti. Un modo per sperimentare un potere che sfugge al controllo della società e delle istituzioni. Tuttavia, questa curiosità può nascondere dei rischi.
Una ricerca rischiosa
La ricerca di sensazioni forti e l’esplorazione di pratiche occulte possono portare alcuni adolescenti a sperimentare con rituali pericolosi, che possono avere un impatto psicologico negativo, inducendo stati di ansia o paura e, in alcuni casi, favorendo comportamenti ossessivi. L’occultismo – con i suoi simboli, i suoi rituali e il suo mistero – offre agli adolescenti una possibilità di evasione, di sfida alle norme sociali e di esplorazione di un mondo che è deliberatamente nascosto e proibito, ma può anche esporli a influenze che non riescono pienamente a comprendere o gestire, aprendo porte che in soggetti predisposti possono portare all’insorgenza di sofferenze psicologiche e spirituali concrete e profonde.
In adolescenza, è una curiosità esistenziale?
Inoltre, il genere horror e l’occultismo rispondono a una fondamentale curiosità esistenziale. Gli adolescenti sono in una fase della vita in cui domande profonde sul significato dell’esistenza, sulla morte e sull’aldilà diventano sempre più pressanti. Iniziano ad affrontare l’esperienza della perdita di persone importanti nella loro vita: i nonni, o a volte gli amici. I pensieri che iniziano ad affiorare potrebbero rivestirsi d’angoscia: un giorno perderanno i loro genitori, un giorno arriverà anche il loro momento di incontrare “Sorella Morte”. L’horror e i thriller soprannaturali affrontano questi temi senza censura, offrendo una narrazione che include ciò che è solitamente evitato o ignorato dagli adulti. Esplorare l’oscuro diventa così un modo per confrontarsi con i misteri della vita, per dare forma e linguaggio a interrogativi e paure che restano senza risposta.
I rischi legati alle pratiche oscure
Tuttavia, è importante riconoscere che questa esplorazione può comportare dei rischi. Un’eccessiva immersione in contenuti oscuri e inquietanti, in soggetti predisposti, può contribuire a un aumento dell’ansia, del disagio emotivo e della difficoltà nel distinguere la realtà dalla finzione e l’alterazione dei naturali ritmi di sonno e veglia. La fascinazione per il macabro e l’ignoto può indurre una sorta di desensibilizzazione rispetto a temi come la morte e la sofferenza, riducendo la capacità di elaborare in modo sano le emozioni collegate a questi argomenti, danneggiando o limitando l’empatia e l’intelligenza emotiva dei ragazzi. È quindi fondamentale che gli adolescenti abbiano delle figure di riferimento con cui discutere queste tematiche, per evitare che la curiosità si trasformi in un’esperienza solitaria, destabilizzante o addirittura disturbante.
Senso di appartenenza
In questo, c’è un elemento di appartenenza sociale. Il genere horror, il dark e l’occultismo spesso creano una comunità di appassionati che condividono gli stessi interessi. Questo senso di appartenenza è fondamentale per gli adolescenti. I ragazzi cercano di definirsi attraverso i gruppi a cui appartengono. Essere parte di una sottocultura dark o avere un interesse comune per l’horror può aiutare a costruire un’identità, a trovare amici con cui condividere passioni e a sentirsi compresi.
Comprensione ed esplorazione di sé
Secondo lo psicologo Erik Erikson, l’adolescenza è un periodo cruciale per la formazione dell’identità, e l’appartenenza a gruppi con interessi specifici può essere un modo per esplorare diverse parti di sé e sperimentare un senso di appartenenza. Carl Jung ha trattato il tema dell’ombra, l’insieme degli aspetti nascosti e repressi della psiche, che spesso si manifesta in interessi per l’oscuro, il macabro e l’occulto. Interessante è la sua opera autobiografica e introspettiva: il Libro Rosso.
Genere Horror
Gli adolescenti, attratti dal genere horror, possono inconsciamente esplorare queste parti della propria personalità, trovando conforto nel condividere tali interessi con altri, e nel sentirsi meno soli nel loro viaggio interiore. Anche Rollo May, psicologo esistenzialista, ha sottolineato come l’affrontare situazioni spaventose consenta di sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie paure e della capacità di superarle. Questo rafforza il proprio senso di sé. Alla fine della ricerca, niente è più confortante del pensiero che basta la semplice luce di una candela per dissolvere l’oscurità più fitta e che la luce è sempre più forte del buio.
Conclusioni
L’attrazione degli adolescenti per l’horror, il dark e l’occultismo è quindi un fenomeno complesso, che coinvolge la ricerca di identità, il bisogno di gestire le emozioni, la ribellione verso le regole e la curiosità per i grandi interrogativi della vita. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che queste pratiche possono comportare dei rischi significativi. Le sedute spiritiche, la lettura dei tarocchi e altre pratiche esoteriche possono sembrare innocue forme di gioco o esplorazione, ma possono aprire la porta a situazioni psicologicamente destabilizzanti. Il coinvolgimento in queste attività può indurre stati di suggestione, paranoia, dipendenza dalle risposte ottenute e una perdita del contatto con la realtà. Tuttavia, questa propensione, più che essere un segnale di pericolo, va interpretata come un bisogno, un modo per esplorare, comprendere e trovare il proprio posto in un mondo che sembra essere sempre più instabile e spaventoso.
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