Ansia sociale come gestirla in classe

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L’ansia sociale può diventare un vero e proprio ostacolo per gli studenti, soprattutto quando si trovano di fronte al gruppo classe. Questo articolo esplora l’impatto dell’ansia sociale sulla vita scolastica. Offre suggerimenti pratici per aiutare insegnanti e genitori a gestire questa sfida con sensibilità e comprensione.

L’ansia sociale, nota anche come fobia sociale, è una paura persistente di essere giudicati, imbarazzati o ridicolizzati in contesti sociali. A scuola, gli studenti che ne soffrono possono manifestare una forte preoccupazione prima di una presentazione, un’interrogazione o un compito scritto. Fino a sperimentare sintomi fisici come sudorazione, palpitazioni, crampi allo stomaco e mal di testa. Questo disturbo può generare un circolo vizioso: lo studente evita le situazioni sociali, alimentando sentimenti di inadeguatezza e isolandosi.

Cos’è l’ansia sociale e il suo impatto sulla scuola

Per i docenti, riconoscere questo disagio è essenziale. Potrebbe essere frustrante cercare di coinvolgere uno studente che sembra distante o non collaborativo, ma è importante ricordare che dietro questi comportamenti c’è spesso una sofferenza silenziosa. Offrire uno spazio sicuro e senza giudizi può fare una grande differenza. Ogni piccolo passo in avanti dello studente va visto come una conquista preziosa

Come gestire l’ansia sociale durante interrogazioni e prove scritte

Gestire l’ansia sociale durante momenti di valutazione può sembrare difficile, ma con un approccio empatico e alcune accortezze, è possibile aiutare lo studente a superare i blocchi. Ecco alcuni consigli che possono essere messi in pratica con delicatezza:

Preparazione graduale e personalizzata: Uno degli strumenti più efficaci è permettere allo studente di prepararsi gradualmente. È importante concordare con lui il metodo migliore per affrontare le interrogazioni, rispettando i suoi tempi e limiti. Alcuni studenti preferiscono iniziare rispondendo per iscritto, per poi passare alla prova orale. Condividere in modo chiaro e dettagliato l’oggetto dell’interrogazione, programmando data e argomenti con largo anticipo, può ridurre l’ansia. Consentire allo studente di tenere con sé uno schema o una mappa concettuale durante la prova può farlo sentire più sicuro e meno esposto.

Scomporre le attività: Quando un compito sembra troppo complesso, scomporlo in fasi più piccole e gestibili può aiutare lo studente a non sentirsi sopraffatto. Ad esempio, in una prova scritta, iniziare con la pianificazione di un breve schema o brainstorming può dare allo studente un punto di partenza meno stressante.

Interrogazioni a piccoli gruppi: Per ridurre la pressione sociale, è utile considerare modalità alternative, come interrogazioni tra docente e studente, con la presenza di un solo testimone scelto dallo studente tra i suoi compagni di classe oppure interrograzione in piccolo gruppo. Questo tipo di approccio crea un ambiente più intimo e sicuro, dove lo studente può sentirsi maggiormente a suo agio e meno esposto al giudizio dell’intera classe.

Collaborazione tra studenti, famiglie e docenti

Affrontare l’ansia sociale è un processo delicato, e il ruolo del docente è cruciale. La sua disponibilità a costruire un dialogo aperto e fiducioso può fare la differenza per lo studente. È fondamentale creare un clima di ascolto e comprensione, dove lo studente non si senta mai giudicato, ma piuttosto sostenuto nei suoi tentativi di migliorare. Anche il coinvolgimento delle famiglie è essenziale. I genitori possono fornire informazioni preziose e dare continuità al lavoro svolto a scuola, senza mettere eccessiva pressione sul ragazzo.

Coinvolgere il gruppo classe, sensibilizzandolo sulla tematica dell’ansia sociale, può contribuire a creare un contesto scolastico più inclusivo e comprensivo. In alcuni casi, è utile il supporto di esperti esterni, come psicologi o terapeuti, che possono offrire strumenti specifici per aiutare lo studente a gestire meglio la sua ansia.

Il docente ha un ruolo chiave ma non può agire da solo

L’ansia sociale è una sfida complessa che richiede uno sforzo collettivo e non può ricadere interamente su un solo docente. Sebbene il ruolo dell’insegnante sia cruciale nel fornire sostegno e creare un ambiente sicuro per lo studente, è essenziale che alla base ci sia un lavoro interdisciplinare. La collaborazione attiva tra docenti, famiglie e professionisti che seguono lo studente è fondamentale per garantire un intervento efficace. Solo attraverso un impegno condiviso è possibile affrontare in maniera completa le difficoltà dello studente, favorendo piccoli, ma significativi, progressi verso il superamento delle sue paure. Ogni passo avanti è il frutto di un lavoro corale, in cui tutti i protagonisti – scuola, famiglia e esperti – contribuiscono in modo attivo a costruire un percorso di crescita e serenità per lo studente.

Leggi l’articolo: Recupero dello scatto 2013: al via il ricorso su tutto il territorio nazionale per docenti e ATA

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