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Basta con la discriminazione delle donne e di genere

Basta con la discriminazione delle donne e di genere

Basta con la discriminazione delle donne e di genere

Basta con l’autoritarismo e la violenza morale e materiale del potere gerarchico nei luoghi di lavoro, nel mondo accademico e nella società.

Quanto accaduto nei giorni scorsi

nel corso di una famigerata lezione di Bioetica e Filosofia Morale del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia di Bari ha dell’incredibile.

Nel corso di quella lezione, ampiamente documentata anche a mezzo video dagli organi di informazione, un anonimo, fino ad allora, “cultore della materia” ha potuto “liberamente” esprimere in un’aula dell’Università di Bari, nel 2020, le sue “scientifiche” tesi, degne della peggiore ideologia fascista del ventennio, sul ruolo e sulle capacità decisionali delle donne.

Basta! Semplicemente inaudito!

A nostro avviso, le “tesi scientifiche”, che riecheggiano la cultura del ventennio, sul ruolo subalterno e limitato delle donne nella società, che periodicamente rigurgitano nell’opinione pubblica dalle gole di troppo facilmente insigniti “cultori della materia”, di politicanti di mestiere o pennivendoli prezzolati, risentono, in particolare in Italia, del mancato processo a quella cultura autoritaria e discriminatoria, di cui l’inarrestabile violenza quotidiana sulle donne e i femminicidi sono l’espressione più brutale.

Basta! È un fatto inaudito che

se fosse accaduto alla fine degli anni ’70 dello scorso secolo avrebbe scatenato le piazze, con il movimento femminista in prima fila e che allora si mobilitava contro alcuni “luminari professori anti-abortisti”.

La levata di scudi generale che è seguita ha portato ad alcuni risultati importanti:

È sufficiente?

Si è innescato nell’ateneo barese un processo di dibattito continuo, di vigilanza, di crescita culturale e di consapevolezza collettiva, contro le discriminazioni a tutti i livelli?

Noi pensiamo di no!

Le discriminazioni subite dalle donne e quelle di genere fanno parte della più generarle cultura autoritaria e di violenza morale e materiale del potere gerarchico sui luoghi di lavoro. Nel mondo accademico e nella società.

In un momento difficile come quello che stiamo vivendo

confinati nelle nostre abitazioni dal Sars-CoV-2. Dove spesso si consumano i soprusi e le violenze sulle donne, devono essere intensificati e resi periodici i momenti di “sensibilizzazione e riflessione sui temi della parità di genere e sulle discriminazioni”, anche on-line. (senza il “filtro” di un moderatore che decida a chi dare la parola). In modo da permettere a tutti, compreso il personale tecnico-amministrativo, bibliotecario, di dare il proprio contributo e, soprattutto, di riportare le proprie esperienze, vissute anche sui luoghi di lavoro.

Basta! Nell’Università di Bari esistono i codici di condotta e il codice etico;

sappiamo della redazione di un codice contro le molestie/violenze, di cui auspichiamo una rapida approvazione senza tentennamenti e ambiguità.

Basta ! Ci chiediamo:

Non ultimo, proponiamo di:

L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – ha dichiarato il Rettore Bronzini

sarà sempre attenta e vigile sui temi dell’uguaglianza e condannerà sempre qualsiasi atto di discriminazione, diretta e indiretta, morale, fisica o psicologica, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla diversa abilità, alla religione, alla lingua, alle convinzioni personali e politiche nonché alle condizioni personali e sociali» (GdM 18/11/2020).

A nostro avviso, queste parole dovrebbero essere scolpite all’ingresso dell’Università’ degli Studi Aldo Moro di Bari

di ogni Dipartimento, di ogni struttura, affinché, ad imperitura memoria, siano di monito per tutti coloro che, oltrepassando la sua soglia, ambiscano ad essere parte della sua umana comunità.

Bari, 03 Dicembre 2020

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