Site icon Unicobas CIB Lombardia

Congedo di paternità obbligatorio: dieci giorni entro i primi cinque mesi

Congedo di paternità obbligatorio dieci giorni entro i primi cinque mesi

Congedo di paternità obbligatorio dieci giorni entro i primi cinque mesi

Congedo di paternità obbligatorio: dieci giorni entro i primi cinque mesi.

Il congedo di paternità è un periodo di astensione dal lavoro riservato ai padri al momento della nascita o dell’adozione di un figlio. Questa misura ha lo scopo di consentire ai papà di partecipare attivamente alle prime fasi di vita del bambino, supportando la madre e favorendo una condivisione più equa delle responsabilità familiari. Negli ultimi anni, il congedo di paternità è diventato oggetto di riforme in diversi paesi, grazie alla crescente consapevolezza dell’importanza del ruolo paterno nello sviluppo del bambino e per promuovere un equilibrio tra lavoro e vita privata.

Come funziona il congedo di paternità in Italia

In Italia, il congedo di paternità è regolato dal Decreto Legislativo n. 151 del 2001, il cosiddetto Testo Unico sulla maternità e paternità, e da successivi aggiornamenti, come la legge di bilancio del 2022. Il congedo obbligatorio di paternità consiste in 10 giorni lavorativi, da prendere entro cinque mesi dalla nascita del bambino, durante i quali il padre ha diritto a un’indennità giornaliera pari al 100% della sua retribuzione. Questo congedo si aggiunge alla possibilità di chiedere giorni di congedo facoltativo, riducendo in questo caso i giorni spettanti alla madre.

È possibile fruire del congedo obbligatorio della durata di dieci giorni lavorativi:

durante il congedo di maternità della madre lavoratrice.

due mesi prima la data presunta del parto fino ai cinque mesi successivi alla nascita (o dall’ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni nazionali/internazionali oppure dall’affidamento o dal collocamento temporaneo);

Precisazioni

Il periodo è calcolato allo stesso modo anche per l’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento o collocamento temporaneo.  Tale congedo va ad aggiungersi, e non a sostituirsi, al periodo di congedo di paternità alternativo, che spetta al padre solo in funzione della morte, grave infermità o abbandono del figlio da parte della madre.  Importanti novità sono state introdotte sul tema dal d.lgs. 30 giugno 2022 n. 105, in materia di conciliazione vita-lavoro per i genitori e i prestatori di assistenza, che ha introdotto la previsione di pesanti sanzioni amministrative (da 516,00 € a 2.582,00 €) per i datori di lavoro che impediscano ai lavoratori di fruire correttamente e liberamente del diritto al congedo di paternità.   

Quali sono i vantaggi del congedo di paternità?

Il congedo di paternità ha benefici che vanno oltre il solo supporto alla madre. Diversi studi hanno dimostrato che una maggiore partecipazione paterna nei primi mesi di vita del bambino contribuisce positivamente allo sviluppo emotivo e cognitivo del figlio. Inoltre, favorisce una distribuzione più equilibrata delle responsabilità genitoriali. Si rompe la tradizionale distinzione dei ruoli e promuovendo una maggiore parità tra i generi sia in famiglia che sul lavoro.

In Italia, così come in molti altri paesi, il congedo di paternità rappresenta anche un incentivo per l’occupazione femminile. Infatti, la possibilità di avere un partner presente e coinvolto nella cura del figlio rende più sostenibile per molte madri rientrare al lavoro e proseguire la propria carriera, contribuendo quindi anche alla crescita economica e sociale.

Congedo di paternità: domanda

Il padre deve essere titolare di un rapporto di lavoro dipendente. Deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro i giorni in cui intende fruire del congedo, almeno cinque giorni prima. Dove possibile in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto, fatte salve le condizioni di miglior favore previste dalla contrattazione collettiva.

Nei casi di pagamento a conguaglio la domanda di prestazione non deve essere presentata online all’Istituto. Il padre lavoratore dipendente del settore privato deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro i giorni di congedo di paternità obbligatorio. In alternativa, è possibile utilizzare il sistema informativo aziendale per la richiesta e la gestione delle assenze.

Nei casi di pagamento diretto da parte di INPS (ossia nel caso di lavoratori agricoli, lavoratori stagionali, lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, lavoratori disoccupati e sospesi dal lavoro che non usufruiscono del trattamento cassa integrazione guadagni, nonché i lavoratori dello spettacolo saltuari o con contratto a termine), la domanda si presenta online all’Istituto attraverso il servizio dedicato.

In alternativa, si può fare la domanda tramite:

I lavoratori dipendenti di pubbliche amministrazioni presentano sempre la domanda alla propria amministrazione datrice di lavoro.

Come richiedere il congedo di paternità in Italia

Per richiedere il congedo di paternità in Italia, il padre deve fare domanda all’INPS. Deve avvisare il datore di lavoro con almeno 15 giorni di anticipo. È possibile fare richiesta attraverso il portale online dell’INPS, tramite patronati o anche tramite il datore di lavoro, nel caso l’azienda si occupi direttamente della gestione della pratica.

Sfide e prospettive future

Nonostante i passi avanti, l’adozione del congedo di paternità è ancora limitata rispetto al congedo di maternità, soprattutto per motivi culturali e di mancato supporto da parte delle aziende. Molti uomini sentono ancora una pressione sociale a non prendersi un periodo di assenza dal lavoro per la famiglia, oppure temono che ciò possa avere un impatto negativo sulla loro carriera.

Tuttavia, si sta assistendo a un lento ma crescente cambiamento. La sensibilizzazione pubblica e le nuove politiche aziendali che favoriscono il congedo di paternità stanno creando un ambiente più favorevole e inclusivo per i genitori. In futuro, una maggiore diffusione del congedo di paternità potrebbe rappresentare un passo decisivo verso un modello di famiglia più equo, che consente sia alle madri che ai padri di conciliare al meglio vita lavorativa e familiare.

In conclusione, il congedo di paternità è una misura essenziale per supportare le famiglie e promuovere l’uguaglianza di genere, con effetti positivi sul benessere dei figli, sulla partecipazione delle donne al mondo del lavoro e sul coinvolgimento dei padri nella crescita dei propri figli.

Fonti

Leggi l’articolo: Genitore ritarda all’uscita di scuola: cosa fare

SEGUICI SUI CANALI SOCIAL

ISCRIVITI AL SINDACATO

Exit mobile version