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Decreto “Salva Infrazioni”: aumenta le soglie di indennizzo previste in caso di abuso di contratti a termine da parte delle Pubbliche Amministrazioni

Decreto salva infrazioni aumenta le soglie di indennizzo previste in caso di abuso di contratti a termine da parte delle pubbliche amministrazioni

Decreto salva infrazioni aumenta le soglie di indennizzo previste in caso di abuso di contratti a termine da parte delle pubbliche amministrazioni

Decreto “salva infrazioni” aumenta le soglie di indennizzo previste in caso di abuso di contratti a termine da parte delle pubbliche amministrazioni

Indennizzo compreso tra 4 e 24 mensilità con possibilità di far valere anche il maggior danno subito

L’articolo 12 del DL n. 131/2024, il nuovo Decreto “Salva Infrazioni” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 settembre 2024, è intervenuto sulla disciplina dei rapporti a termine nelle amministrazioni pubbliche dando seguito alle indicazioni della procedura di infrazione con la quale l’UE ha richiesto all’Italia di allineare la normativa interna alla Direttiva 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato.

Dove è intervenuto

Il Decreto è intervenuto in particolare sull’articolo 36 del D. Lgs. n. 165/2001, che afferma che la violazione di disposizioni imperative riguardanti l’assunzione o l’impiego di lavoratori (tra le quali rientrano quelle che pongono limiti ai rapporti a termine) non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le pubbliche amministrazioni, bensì dà diritto esclusivamente ad un risarcimento del danno entro precisi limiti.

L’unica sanzione prevista per l’abuso di utilizzo di contratti a termine rimane, dunque, il risarcimento del danno che, che sino ad ora era previsto nella misura compresa tra un minimo di 2,5 ad un massimo di 12 mensilità.

Il nuovo Decreto invece, in riforma del comma 5 dell’articolo 36 del D. Lgs. n. 165/2001, prevede che, in caso di abuso nell’utilizzo di una successione di contratti o rapporti a termine, l’indennizzo sia compreso tra un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità, avuto riguardo alla gravità della violazione, anche in base al numero dei contratti intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto e fatta salva la facoltà per il lavoratore di provare il maggior danno.

Decreto:

In sostanza, quindi, in presenza di contratti a termine illegittimi, si riconosce al Giudice la possibilità di superare la misura massima del risarcimento previsto dalla legge, sempre che il lavoratore fornisca prova del maggior danno subito.

Oltre ai docenti ed al personale ATA, la norma si applica a diverse categorie di lavoratori del settore pubblico, tra cui:

In conclusione la nuova norma contribuisce certamente a garantire una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori precari, allineando la normativa italiana a quella europea.

Per ottenere il risarcimento del danno conseguente all’abuso di contratti a termine sarà necessario rivolgersi ad un legale specializzato per presentare un ricorso dinanzi al Giudice del Lavoro.

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