Diagnosi Funzionale cosa è, a cosa serve

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Diagnosi funzionale cosa è, a cosa serve. Di Marco Monzù Rossello.

Per ogni persona con disabilità che deve fare il suo ingresso a scuola, viene stilata una diagnosi. Nell’arco di un tempo non relativamente lungo, si è passati da quella nosologica a quella educativa, per arrivare, oggi, alla funzionale. Una diagnosi funzionale è realmente “funzionale” solo se è di immediata utilità per l’insegnante, se riesce a guidarlo direttamente nell’osservazione, nella scelta di obiettivi appropriati e di metodi di lavoro efficaci sulla base delle caratteristiche peculiari dell’alunno con disabilità. Per questo motivo non può essere disgiunta dal PEI.

“La DF è la prima componente del Piano Educativo Individualizzato

si pone come obiettivo fondamentale la conoscenza più estesa dell’alunno in difficoltà. Questa conoscenza deve però essere funzionale, e cioè strettamente connessa alla realizzazione concreta e quotidiana di attività didattiche ed evolutive appropriate, significative ed efficaci”.

Questo documento, che attesta la situazione di disabilità ai fini dell’integrazione scolastica, è stilato dall’Unità Multidisciplinare dell’ ASL al termine di un iter che comprende:

  • la segnalazione del caso, che avviene a cura della famiglia anche su suggerimento del pediatra di base o della scuola, al Servizio di Neuropsichiatria del territorio;
  • la diagnosi clinica, che è effettuata dall’ASL in tempi che non possono essere fissati rigidamente;
  • la valutazione della disabilità individuata, per definire se essa qualifichi la persona come in situazione di disabilità ai sensi dell’art. 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104;
  • la sottoscrizione di un modulo da parte dei genitori, in cui essi esprimono parere favorevole alla stesura della diagnosi funzionale;
  • la stesura, a cura dell’Unità Multidisciplinare (gruppo di esperti-neuropsichiatra, psicologo, fisiatra, assistente sociale, pediatra ecc.).

Una buona diagnosi funzionale deve descrivere dettagliatamente:

le caratteristiche dell’alunno, le deve interpretare e spiegare, ma nel contempo deve essere connessa strettamente alla realtà della vita scolastica, ai suoi aspetti di insegnamento/apprendimento e di relazionalità, socialità e sviluppo psicologico-affettivo.

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