Diritto alla disconnessione nella scuola: una necessità per il benessere di studenti e insegnanti

Diritto alla disconnessione nella scuola una necessità per il benessere di studenti e insegnantiDiritto alla disconnessione nella scuola una necessità per il benessere di studenti e insegnantiDiritto alla disconnessione nella scuola una necessità per il benessere di studenti e insegnanti

Diritto alla disconnessione nella scuola: una necessità per il benessere di studenti e insegnanti.

Negli ultimi anni, la digitalizzazione della didattica ha trasformato profondamente il mondo dell’istruzione. L’adozione di strumenti tecnologici come piattaforme di e-learning, tablet e computer è diventata fondamentale per le attività scolastiche, specie dopo la pandemia da COVID-19, che ha reso inevitabile il ricorso all’insegnamento a distanza. Tuttavia, l’intensificazione dell’uso di dispositivi elettronici solleva una questione cruciale: l’importanza del diritto alla disconnessione, un tema sempre più dibattuto anche nel contesto scolastico.

Cos’è il diritto alla disconnessione?

Il diritto alla disconnessione si riferisce alla possibilità, per lavoratori e studenti, di staccarsi dalle tecnologie digitali al di fuori dell’orario di lavoro o studio, per proteggere il proprio tempo libero e garantire un sano equilibrio tra vita personale e professionale. Nato inizialmente per tutelare i lavoratori, questo diritto si è esteso anche all’ambito educativo, dove studenti e insegnanti sono spesso soggetti a una continua reperibilità e accessibilità, soprattutto in un contesto didattico sempre più online.

L’impatto della connessione costante su studenti e insegnanti

La perenne connessione può avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica di chi studia e lavora nel mondo della scuola. Gli studenti, per esempio, possono sentirsi obbligati a rispondere a messaggi o richieste fuori dall’orario scolastico, magari legati a compiti o progetti, riducendo il tempo a loro disposizione per il riposo, la socializzazione e le attività ricreative. Questo fenomeno può portare a stress, ansia e persino burnout, condizioni che sono particolarmente preoccupanti in un’età delicata come quella scolare. Assolutamente negativa la prassi di alcuni insegnanti che tramite le svariate piattaforme, inoltrano materiali agli studenti anche in orario notturno.

Allo stesso modo, gli insegnanti, che già si trovano a dover gestire carichi di lavoro pesanti e complessi, rischiano di essere costantemente sotto pressione. Deve essere loro garantito un momento di pausa dalle tecnologie. La continua disponibilità richiesta tramite e-mail, piattaforme di messaggistica o sistemi di gestione delle classi online può tradursi in un sovraccarico emotivo e professionale. Questo sovraccarico ha effetti negativi sulla loro qualità dell’insegnamento e sul benessere personale.

La normativa europea e italiana sul diritto alla disconnessione

In Europa, il diritto alla disconnessione è stato formalmente riconosciuto e regolamentato dalla Direttiva sul lavoro digitale dell’Unione Europea, che mira a garantire un equilibrio tra vita lavorativa e personale, anche nell’ambito dell’istruzione. In Italia, sebbene il tema sia ancora in fase di sviluppo, alcuni contratti collettivi nazionali includono già tutele specifiche per il personale scolastico. Ad esempio, il contratto della scuola prevede che gli insegnanti non siano obbligati a rispondere a e-mail o comunicazioni fuori dall’orario lavorativo. Anche la Contrattazione di Istituto può servire in tal senso.

Tuttavia, la realtà mostra che queste disposizioni spesso non bastano. La pressione sociale e l’abitudine consolidata a rispondere prontamente a richieste digitali fuori dall’orario scolastico persistono, rendendo necessaria una maggiore sensibilizzazione e una regolamentazione più rigida e specifica.

Soluzioni per promuovere il diritto alla disconnessione nella scuola

Per garantire che il diritto alla disconnessione sia rispettato, è fondamentale introdurre e promuovere alcune buone pratiche all’interno del sistema educativo:

  1. Orari definiti per le comunicazioni: Le scuole dovrebbero stabilire orari precisi entro i quali studenti e insegnanti possono inviare e ricevere comunicazioni digitali. Al di fuori di questi orari, le piattaforme scolastiche dovrebbero essere utilizzate solo per emergenze o comunicazioni veramente urgenti.
  2. Formazione su benessere digitale: È importante che sia gli studenti che gli insegnanti ricevano una formazione specifica sul benessere digitale e sull’uso consapevole delle tecnologie. Questa educazione dovrebbe includere anche strategie per gestire il tempo online e per staccare dalle piattaforme digitali.
  3. Promozione dell’equilibrio tra studio, lavoro e vita privata: Le scuole, supportate dai dirigenti scolastici e dalle istituzioni, dovrebbero incoraggiare un equilibrio tra tempo dedicato allo studio e al lavoro e tempo libero. Per farlo, possono introdurre momenti di pausa digitali obbligatori o limitare l’uso dei dispositivi nelle ore non scolastiche.
  4. Coinvolgimento delle famiglie: Anche le famiglie dovrebbero essere coinvolte in questo processo educativo, affinché comprendano l’importanza del rispetto del diritto alla disconnessione e siano pronte a supportare i propri figli nello staccarsi dalle tecnologie quando necessario e nello stesso tempo avere la decenza di evitare comunicazioni rivolte al corpo insegnanti in orari non consoni.

Conclusione

Il diritto alla disconnessione nella scuola non è solo una necessità per il benessere degli insegnanti, ma anche una tutela fondamentale per gli studenti. Questi ultimi devono imparare a gestire la tecnologia in modo equilibrato e consapevole. Solo attraverso una regolamentazione chiara e una cultura educativa orientata al benessere sarà possibile garantire un ambiente scolastico sano. La digitalizzazione deve rappresentare un’opportunità e non una fonte di stress o alienazione.

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