Salute mentale dei giovani: l’urgenza silenziosa che merita ascolto
Quali conseguenze hanno causato le turbolenze che la nostra società ha dovuto affrontare negli ultimi vent’anni? Dove la pandemia, la crisi economica, la precarietà del mercato del lavoro, le tensioni delle guerre e le sfide sociali si sono intersecate creando una tempesta quasi perfetta, i giovani si sono trovati ad affrontare sfide psicologiche senza precedenti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i disturbi mentali sono in costante aumento e si prevede che entro il 2030 saranno tra le patologie più diffuse a livello globale. In Italia, le statistiche sono allarmanti: oltre 700.000 giovani tra i 10 e i 19 anni convivono con disturbi come ansia e depressione, e il suicidio è la seconda causa di morte tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 19 anni.
Un quadro preoccupante
Questi dati ci raccontano una realtà complessa, nella quale il disagio giovanile sta diventando una vera e propria emergenza. Secondo recenti studi europei, sono circa 9 milioni gli adolescenti affetti da problemi di salute mentale. Questa realtà non solo impatta direttamente il benessere dei giovani e delle loro famiglie, ma ha anche ripercussioni economiche e sociali di ampio respiro. La salute mentale giovanile non è soltanto un tema sanitario, ma una questione sociale che richiede interventi tempestivi e mirati.
Salute mentale: le cause del disagio
Il malessere psicologico che affligge i giovani italiani è spesso attribuibile a una combinazione di fattori, che meritano di essere esplorati e compresi più a fondo:
- Isolamento sociale
La pandemia di COVID-19 ha lasciato segni profondi, interrompendo bruscamente le esperienze sociali e formative di molti giovani. Anni cruciali per lo sviluppo sociale e personale sono stati vissuti a distanza, senza contatto umano diretto. Sebbene la tecnologia abbia facilitato una certa continuità relazionale, essa non può sostituire le interazioni faccia a faccia, fondamentali per il benessere psicologico e lo sviluppo delle abilità sociali. - Uso eccessivo della tecnologia e pressione dei social media
I giovani di oggi sono “nativi digitali”, costantemente esposti al mondo virtuale. L’uso intenso dei social media li mette a confronto con standard di bellezza, successo e felicità spesso irraggiungibili. Il “cyberbullismo” e la pressione sociale derivante dall’immagine costruita online possono portare a una diminuzione dell’autostima, all’isolamento e a sentimenti di inadeguatezza. Recenti studi confermano che l’eccesso di tempo trascorso sui social è direttamente correlato a un aumento dei sintomi di ansia e depressione tra i giovani. - Incertezze sul futuro e crisi economica
L’instabilità economica e l’incertezza riguardo al futuro lavorativo preoccupano profondamente i giovani. Le prospettive di carriera appaiono fragili e la crisi ambientale in atto solleva dubbi riguardo al pianeta che erediteranno. Secondo uno studio dell’Eurostat, la disoccupazione giovanile in Italia si attesta al 23,1%: un dato che alimenta ansie e insicurezze tra i giovani, generando una visione pessimistica del proprio futuro.
Iniziative e Risposte delle Istituzioni a tutela della salute mentale
Negli ultimi anni, le istituzioni hanno cercato di rispondere a questa crisi. Ecco alcune delle iniziative più rilevanti:
- Bonus psicologo
Il “Bonus Psicologo” è stato un passo importante verso l’accessibilità alle cure. Attraverso questo incentivo, migliaia di giovani italiani hanno potuto permettersi sessioni di psicoterapia, superando le barriere economiche che spesso ostacolano l’accesso alle cure psicologiche. Questo programma ha dimostrato come una misura di sostegno economico possa fare la differenza per molte famiglie. I numeri parlano chiaro: nel 2022, oltre 180.000 giovani hanno fatto richiesta del bonus, segno di una necessità tangibile e diffusa. - Progetti di sensibilizzazione nelle scuole
Il progetto “Mi vedete?”, ad esempio, mira a promuovere un dialogo aperto sulla salute mentale all’interno delle scuole italiane. Questo progetto incoraggia studenti e insegnanti a riconoscere i segnali di disagio psicologico e a considerare la salute mentale come parte integrante della crescita e del benessere. Attraverso incontri e laboratori, viene fornito supporto diretto agli studenti, sensibilizzandoli sui temi dell’ansia, della depressione e del benessere emotivo.
Prevenire è meglio che curare
È ormai evidente come la prevenzione sia la chiave per affrontare il disagio psicologico in età giovanile. Ma cosa significa realmente “prevenire” in questo contesto?
- Ambienti scolastici inclusivi e sicuri
Le scuole sono il primo contesto sociale in cui i giovani sviluppano identità e relazioni significative. Creare un ambiente scolastico inclusivo e sicuro, in cui i ragazzi si sentano liberi di esprimersi e ricevano supporto, è essenziale. Interventi di sensibilizzazione e programmi di supporto emotivo all’interno delle scuole possono aiutare a individuare precocemente i segnali di disagio e intervenire in modo tempestivo. - Educazione all’empatia e alla consapevolezza emotiva
L’educazione alla salute mentale e alla gestione delle emozioni dovrebbe diventare parte integrante del percorso educativo. Educare i giovani all’empatia, all’ascolto e alla consapevolezza emotiva può fornire strumenti utili per gestire lo stress e le difficoltà quotidiane. Corsi di educazione emotiva, integrati nel curriculum scolastico, possono aiutare i ragazzi a costruire una base solida per il loro benessere futuro.
Conclusione
La salute mentale dei giovani è un argomento urgente che richiede l’attenzione di tutti: istituzioni, famiglie, insegnanti e comunità. Non si tratta solo di affrontare un’emergenza sanitaria, ma di costruire le basi per un futuro più sano e resiliente. Ogni giovane che riceve il supporto di cui ha bisogno è un passo verso una società più inclusiva, compassionevole e consapevole dell’importanza della salute mentale. Investire in risorse e politiche mirate significa fornire ai giovani gli strumenti per affrontare le sfide della vita con maggiore serenità, fiducia e resilienza.
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