Monzù
Sta per partire il primo ricorso contro il Green Pass scuola, previsto dal Governo per docenti e Personale ATA.
E’ targato Unicobas e sta già raccogliendo centinaia di adesioni. Dopo aver ricevuto e pubblicato il loro comunicato, abbiamo sentito telefonicamente il Segretario Regionale
di Unicobas Lombardia e componente dell’Esecutivo Nazionale Unicobas CIB Scuola & Università, Marco Monzù Rossello.
Monzù Rossello Marco Green Pass docenti e ATA intervista
In merito al ricorso contro il green pass scuola, abbiamo chiesto a M. Monzù Rossello:
Il Green pass è in arrivo, mancano pochi giorni. Siete stati i primi a raccogliere le adesioni per un ricorso contro questa scelta del Governo. State raccogliendo consensi? Quando pensate di presentare il ricorso? Arriveremo in tempo per settembre?
Monzù: “Direi che siamo stati gli unici, salvo dopo qualche giorno sentire i confederali dichiararsi scontenti
“Direi che siamo stati gli unici, salvo dopo qualche giorno sentire i confederali dichiararsi scontenti.
Non ho ben capito se dicessero sul serio o stessero scherzando. Lei che dice? Al tavolo delle trattative sedevano CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA e ANIEF. E ora sono scontenti?
Vorrei precisare una cosa: l’unicobas non è nè pro vax nè no vax.
Per quel che mi riguarda nutro un grande rispetto per chi ha scelto di vaccinarsi (tra l’altro a sperimentazione terminata molto probabilmente mi vaccinerò pure io). Di certo però non possiamo discriminare chi ha scelto di non fare il vaccino. Il green pass è una discriminazione a tutti gli effetti.
Non a caso anche “magistratura democratica” si è espressa in tal senso.
Monzù: in 18 ore abbiamo ricevuto più di 300 richieste,
direi che da qui al 27/08 (data ultima per consegnarci la documentazione) i numeri saranno diversi. I tempi saranno dettati dal TAR non dipende da noi.
Di certo siamo pronti con il ricorso d’urgenza al giudice del lavoro qualora i DS agiscano in un determinato modo”.
Perché dire no alla certificazione verde
Perché anche chi è vaccinato non dovrebbe volere il Green Pass?
“In primis per una questione di diritti. A tal proposito se incontrate qualcuno che vi dice che bisogna farlo perché siamo in “emergenza sanitaria” (che tra l’altro può durare solo 2 anni ), ecco fate finta di non aver sentito. Quella persona si è formata sui social non merita il vostro tempo.
In secondo luogo è accertato che i vaccinati infettano tanto quanto i non vaccinati (se ne facciano una ragione). Ergo!
Ci sarà un motivo per il quale il dott. Magi (pres. dell’ordine dei medici) in data odierna ha dichiarato “il Green Pass non ha alcuna logica sanitaria”.
Le alternative valide al Green Pass per la scuola
Quale altra soluzione valida proponete al posto del Green Pass, che tuteli davvero la salute pubblica a scuola?
“Chiunque pensi che il Green pass sia una misura assolutamente idonea per garantire la sicurezza all’interno delle scuole, farebbe bene a occuparsi di altro. La soluzione era e rimane solo una: sdoppiamento delle classi, assunzione dei docenti precari a copertura delle nuove classi. “2 piccioni con una fava”. Debellavi le classi pollaio, garantivi i distanziamenti, assumevi i precari.
Ma d’altronde lo Stato sapendo che la categoria del comparto scuola è prona e missionaria a qualunque richiesta (vedi dad, GP, ecc..) per quale motivo avrebbe dovuto stanziare questi soldi?
Sono un inguaribile sognatore, quindi sogno una presa di coscienza da parte dei lavoratori del comparto scuola. Alcuni miei colleghi mi dicono che è utopia, ciò nonostante non smetto di sperare.”
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