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Personale della scuola ATA: tra soprusi e stipendi da fame di Rita Belluzzi

Unicobas Lombardia, i lettori ci scrivono. Personale della scuola ATA tra soprusi e stipendi da fame. Di Rita Belluzzi

Unicobas Lombardia, i lettori ci scrivono. Personale della scuola ATA tra soprusi e stipendi da fame. Di Rita Belluzzi

Personale della scuola: tra soprusi e stipendi da fame. Sono una collaboratrice scolastica da tantissimi anni, ancor prima della Gelmini. Ha vissuto sulla mia pelle i cambiamenti, sempre in peggio, di questo mondo che dovrebbe solo migliorare perché l’utente finale sono gli studenti, i nostri figli e il futuro di questo paese. Ma lo scordiamo tutti, in primis chi ci governa.
A sostenere questi ragazzi c’è il comparto scuola, ma le decisioni le prende chi, ahimè, si è scordato cosa vuol dire desiderare e avere una scuola funzionante con il personale formato e pagato ciò che è giusto.
Invece abbiamo una scuola con edifici spesso fatiscenti e personale che vive con poco più di mille euro al mese.

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Personale della scuola ATA: tra soprusi e stipendi da fame

1) l’aumento del CCNL 19/21 avuto è stato una presa per i fondelli…avuto a dicembre (apposta) perché insieme a 13isema, stipendio e arretrati pareva chissà che, ma al netto sono stati pochi euro al mese.

La tabella ministeriale degli adeguamenti stipendiali dice che un cs dovrebbe prendere 1500 euro al mese (tempo pieno) quindi i sindacati firmatari si sono svenduti per 30 denari e non dovevano firmare.

Personale: nel CCNL 22/24 non abbiamo avuto nessun aumento,

anzi per pagare alcune voci (come i tre giorni di permesso retribuito al personale determinato) stanno già intaccando ciò che dovrebbe esser usato per il prossimo 25/28.
2) il CCNL entrato in vigore l’1 maggio 2024 da autonomia ai DS sul FIS che, alla faccia dell’amministrazione trasparente, potranno dare cosa vogliono a chi vogliono senza più nemmeno il controllo delle RSU che già sinora era ridicolo.
3) i sindacati dovrebbero trovare altre forme di protesta oltre allo sciopero. Purtroppo , non lo fa quasi nessuno ma perché i lavoratori si sentono abbandonati a loro stessi. I sindacati così detti rappresentativi, ma che di rappresentativo non hanno nulla, dovrebbero battere scuola per scuola per capire le realtà e i soprusi. Invece il lavoratore spesso davanti a una ingiustizia deve trovare un modo alternativo .
3) La contrattazione dovrebbe essere migliorativa. Andrebbe fatta con i lavoratori seguendo le loro (se ragionevoli ) richieste. Andrebbe seguita pena multa al DS e DSGA che dovrebbero pagare di tasca loro.

Esempio:

Ho lavorato per due anni consecutivi ad agosto e quest’anno ho bisogno di stare a casa proprio in quel periodo. Tuttavia, anziché applicare la rotazione come previsto dal contratto (alcuni colleghi non hanno mai lavorato ad agosto in oltre 10 anni), hanno deciso di fare un sorteggio. Non conosco il metodo utilizzato né chi fosse incluso nell’urna, ma guarda caso, sono stata selezionata io. Che sfortuna!

E la rotazione scritta e firmata da loro?
Mi piacerebbe un sindacato che venisse nel mio (o vostro) plesso a sentire le varie realtà e prendesse veramente in mano certe situazioni, perché a sentire certi soprusi  veramente non ci si crede.


Cordialmente 
Rita Belluzzi 

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