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Trasformare le cattedre da organico di fatto in organico di diritto stabilizzando i precari

Trasformare le cattedre da organico di fatto in organico di diritto stabilizzando i precari

Trasformare le cattedre da organico di fatto in organico di diritto stabilizzando i precari

Trasformare le cattedre da organico di fatto in organico di diritto stabilizzando i precari. Il precariato scolastico è una delle problematiche più urgenti e strutturali del sistema educativo italiano. Ogni anno, migliaia di docenti lavorano con contratti a tempo determinato. Coprendo cattedre vacanti che, pur essendo stabili nei fatti, continuano a essere trattate come posti provvisori. Queste cattedre rientrano nell’organico di fatto. Un escamotage che consente al Ministero dell’Istruzione di utilizzare docenti precari senza stabilizzarli, nonostante la cronica carenza di personale di ruolo.

La soluzione più efficace per affrontare questo problema è l’immediata trasformazione delle cattedre da organico di fattoin organico di diritto. Con l’immissione in ruolo di tutti i docenti precari su posti vacanti. Questo passo non solo migliorerebbe le condizioni di vita e lavoro di migliaia di insegnanti, ma risolverebbe anche molti problemi organizzativi e didattici del sistema scolastico.

Il precariato scolastico: una piaga per il sistema educativo

Ogni anno scolastico si apre con lo stesso dramma: migliaia di cattedre vacanti vengono coperte da supplenti. Secondo i dati più recenti, le supplenze annuali coprono una fetta enorme delle necessità del sistema scolastico, con quasi 200.000 docenti che ogni anno entrano nelle scuole con contratti a termine. Questa situazione crea un meccanismo che penalizza gravemente i lavoratori, costretti a vivere in una costante incertezza, ma che danneggia anche la qualità del sistema educativo.

L’organico di fatto, che viene stabilito annualmente in base alle esigenze contingenti delle scuole, serve a coprire le stesse cattedre ogni anno, spesso per lungo tempo, ma senza mai garantire la stabilità necessaria né ai docenti né agli alunni. Al contrario, l’organico di diritto, su cui si basa la stabilizzazione del personale, è insufficiente a coprire il reale fabbisogno delle scuole.

Trasformare l’organico di fatto in organico di diritto: una scelta necessaria

La trasformazione dei posti da organico di fatto in organico di diritto è una misura indispensabile per ridurre l’abuso del precariato nella scuola italiana. Attualmente, molti posti di organico di fatto sono in realtà strutturali e necessari ogni anno, ma vengono coperti con docenti a tempo determinato. Questa situazione crea instabilità e costringe i lavoratori a ripetute attese, concorsi e procedimenti burocratici, con il rischio di non ottenere mai un posto fisso.

Passare i posti vacanti dall’organico di fatto a quello di diritto consentirebbe di avere una visione più chiara delle reali esigenze del sistema scolastico. Inoltre, garantirebbe che le cattedre che sono di fatto stabili vengano assegnate a insegnanti di ruolo, migliorando la continuità didattica per gli studenti, un aspetto cruciale per la qualità dell’istruzione.

Trasformare le cattedre da organico di fatto in organico di diritto: l’importanza della continuità didattica

Uno dei problemi più gravi del precariato scolastico è la mancanza di continuità didattica. I docenti precari spesso cambiano scuola ogni anno, lasciando gli studenti senza un punto di riferimento stabile. Questo continuo turnover penalizza la qualità dell’insegnamento e impedisce lo sviluppo di un rapporto solido tra insegnanti e alunni, elemento fondamentale per un apprendimento efficace.

Stabilizzare i docenti su cattedre che vengono ripetutamente coperte da supplenti significa restituire alle scuole una maggiore stabilità e dare agli studenti un ambiente più sicuro e costante, in cui possano crescere sia dal punto di vista accademico che umano.

Ridurre il precariato per garantire qualità e dignità lavorativa

L’immissione in ruolo dei precari su tutte le cattedre vacanti non è solo una questione di giustizia per i lavoratori, ma anche una necessità per il futuro dell’istruzione italiana. Un sistema che si regge sull’instabilità lavorativa finisce per creare anche instabilità educativa. Con conseguenze negative a catena che si riflettono sulla qualità complessiva del servizio scolastico.

Non si può chiedere a un insegnante di dare il meglio di sé quando non sa dove lavorerà l’anno successivo, né si può pretendere che gli studenti ricevano il massimo della preparazione in un ambiente privo di continuità. Stabilizzare i docenti significa migliorare il sistema educativo nel suo complesso, garantendo ai lavoratori la dignità che meritano e agli studenti un’istruzione di qualità.

Trasformare le cattedre da organico di fatto in organico di diritto: conclusione

La trasformazione delle cattedre da organico di fatto in organico di diritto è una riforma non più rinviabile per risolvere il problema del precariato scolastico. Immettere in ruolo i docenti su tutti i posti vacanti rappresenta un passo fondamentale verso un sistema educativo più giusto, stabile e di qualità. Solo attraverso una gestione più equa del personale si potranno superare le criticità attuali, restituendo dignità ai lavoratori e continuità didattica agli studenti.

Il precariato non deve essere la norma, ma un’eccezione, e la scuola italiana ha bisogno di docenti stabili, motivati e valorizzati per affrontare le sfide del futuro.

Leggi l’articolo: Fare il docente: un lavoro, non una missione

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