Unicobas: La ridicola e oltraggiosa nota ministeriale sulla DDI, di Max Bruschi (al quale rinnoviamo l’invito a dimettersi).
All’oggetto
la nota 1934 del 26.10 recita: “Indicazioni operative per lo svolgimento delle attività didattiche nelle scuole del territorio nazionale in materia di Didattica digitale integrata…”. Ma Bruschi aggiunge che “l’Amministrazione ha avviato un intenso confronto con le Organizzazioni sindacali, al fine di definire e sottoscrivere il previsto Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente le modalità e i criteri sulla base dei quali erogare le prestazioni lavorative…” per la Did.
Ed aggiunge
che “L’ipotesi di contratto allegata, già sottoscritta da CISL e ANIEF, q a” viene resa nota nonostante sia “tutt’oggi in via di perfezionamento per quanto concerne le sottoscrizioni di quelle OO.SS. che, in sede di contrattazione, hanno dichiarato di condividerne nel merito i contenuti, fermo restando il completamento dell’iter previsto dalla normativa vigente”.
Tutto ciò è davvero singolare
visto che detto contratto risulta ad oggi sottoscritto solo da cils ed anief, e quindi non valido a termini di legge, perché, come noto, sarà validato solo quando avrà la firma di un numero di oo.ss che rappresentino nel complesso almeno il 50% più uno dei sindacalizzati o il 60% dei voti validi nelle elezioni RSU.
Nonostante ciò Bruschi è categorico, e:
ritiene improrogabile comunque la trasmissione dell’ipotesi, nell’interesse esclusivo di regolare la materia in parola a vantaggio delle istituzioni scolastiche, e dare alcune indicazioni che non si discostano da quanto ad ora pattuito”. Unilateralmente, quindi, “La decisione dell’Amministrazione, pertanto, è di dare indicazioni alle istituzioni scolastiche sulla base dell’ipotesi contrattuale nel testo ampiamente condiviso e già sottoscritto da due sigle, CISL e ANIEF, che si ringrazia (sic! – semmai “si ringraziano”) per l’altissima comprensione del momento dimostrata”. “ampiamente condivisa”? Ma se non rappresentano che 200mila lavoratori su un milione”?
Tutto questo viene fatto
perché bruschi cerca inutilmente di “legittimare” le norme dei DPCM che hanno violato contro ogni diritto del lavoro e subornato sinora (sin da marzo) la contrattazione. Una bella responsabilità si sono assunte cisl ed anief, prestando il destro per un’operazione così antisindacale!
E menomale che l’ANIEF si dice sindacato “nuovo” e “diverso” dai soliti “pronta-firma”. Ha deciso forse di diventare il sindacato di riferimento dei 5 balle al governo che hanno tradito totalmente le promesse sulla scuola, a cominciare dalla mancata abrogazione della Cattiva sQuola di Renzi?
Ma le cose ridicole non si fermano qui. La nota dispone solo “lezioni sincrone”
Non assume responsabilità alcuna. Scaricando sui docenti ed il personale ata impegnato a distanza, pur tuonando su: “riservatezza delle informazioni, dei dati personali, dell’identità personale con riferimento all’utilizzo e la custodia delle credenziali di accesso, il divieto di condivisione delle stesse, il divieto di far accedere alla piattaforma persone non autorizzate, la protezione da malware e attacchi informatici, nonché i comportamenti da adottare durante la DDI e le conseguenze in caso di violazione di tali istruzioni”. Aggiungendo che “L’istituzione scolastica fornirà le opportune informazioni in materia anche agli studenti e alle famiglie”. E tutto ciò senza darsi quale parte in causa.
Cosa avrebbe dovuto fare il ministero? Semplice: come la Germania avrebbe potuto istituire una propria piattaforma: altro che pensare a dare solo “le opportune informazioni”.
Uno dei passi più singolari è
quello relativo alle norme sulla sicurezza (alle quali Bruschi fa solo un semplice cenno). Perché, differentemente da quanto succede per tutto il resto del pubblico impiego, l’applicazione della DDI è assolutamente deregolamentata. Sia sotto il profilo della didattica, che sotto quello dell’organizzazione e dell’uso degli strumenti, che ovunque nel pubblico sono a totale carico della parte datoriale e seguono le disposizioni del Decreto 81, ad esempio con un massimo di 45 minuti per l’esposizione continuativa sul video. Bruschi parla di formazione ad hoc. Ma non specifica che tale formazione va assimilata appunto a quella su igiene e sicurezza. Obbligatoria, ma va retribuita o effettuata per legge in orario di servizio.
Unicobas: Grandi assenti
la preoccupazione per quel 30% di studenti (50% al Sud – dati Istat del Giugno 2020) che non possiede connessioni. Per quell’85% di istituti che non hanno la banda larga. Si parla di fornire “strumentazione adeguata” agli alunni e di “comodato d’uso” per gli insegnanti: ma con quali mezzi economici e con quali computer?
Il massimo si raggiunge laddove si parla dei lavoratori fragili o in quarantena
Entrambi devono mettersi a disposizione per la DDI, anche i secondi, pur se il loro status, sostiene testualmente la nota, è equiparato “al periodo di ricovero ospedaliero”. Si tratta quindi di un periodo che giuridicamente richiama la malattia. Non interferisce col periodo di comporto. Ma dovrebbe esulare comunque da ogni obbligo lavorativo. Anche perché chi si trova in quarantena deve occuparsi di verificare se è stato contagiato o meno, cosa già di per sé non facile e “sbrigativa”.
Unicobas: per sostenere invece l’obbligo,
Bruschi scomoda una circolare Inps relativa al solo settore del lavoro privato.
Tutti sappiamo che l’Inps s’è lavato abbondantemente le mani per i lavoratori della scuola. Viene tirato in ballo con il richiamo a norme che non li riguardano. Mentre, ad esempio, le norme per i lavoratori pubblici relative al telelavoro non vengono mai citate, e si fa tutto ciò richiamando un contratto integrativo che non c’è, tanto che dall’art. 2, comma 7, della nota ministeriale veniamo a sapere che sugli obblighi relativi alla DDI “interverrà una apposita sequenza contrattuale, ai sensi dell’articolo 2, comma 3-ter del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22”. Siamo AI CONFINI DELLA REALTA’!
I contagiati esclusi dalla DDI.
Sostituzioni
Unicobas: gli unici “sostituibili” con la nomina di precari, sono i collaboratoti scolastici (ovviamente esclusi in toto dalla DDI) e gli insegnanti di scuola dell’Infanzia. Tutto il resto va a ricasco del “potenziato” (“organico dell’autonomia”). Che, invece dovrebbero aver avuto una classe, attribuita per ridurre il numero degli alunni improvvidamente validato dal Ministero, anche laddove si trattava di classi da 30 alunni.
Unicobas Sostegno: alunni disabili massacrati dal MIUR
C’è poi la partita sui docenti di sostegno, che è altrettanto vergognosa. Infatti per la prima volta nella storia, da quando esiste l’integrazione degli alunni con disabilità, se ne dispone l’utilizzo in funzione di tappa-buchi per gestire la classe in assenza del titolare di scuola comune, a cominciare dalla scuola primaria, dove la presenza dell’insegnante di sostegno è più che mai destinata al lavoro con gli alunni con disabilità. Tutto si ribalta. Leggere per credere: “…potendosi temporaneamente attribuire la speciale presa in carico dell’alunno con disabilità al docente di posto comune della classe”. E si ribalta in violazione del diritto allo studio dei diversamente abili ed in aperto conflitto con numerose circolari fatta pressoché da tutti i ministri (Azzolina esclusa), ancora vigenti che negano questo utilizzo perverso del sostegno.
Unicobas: infine il sacrificio totale per gli educatori
per i quali, già oberati da un utilizzo ad libitum, a destrutturazioni ed aumenti dell’orario, etc., sostituibili solo per l’impegno notturno: “…qualora non si possa garantire la sorveglianza notturna dei convittori e delle convittrici, il rettore/dirigente scolastico procederà alla nomina di personale supplente solo al fine di garantire il rapporto numerico adeguato tra personale in servizio e numero di convittori effettivamente residenti” (art. 2, comma C).
Leggi l’articolo QR-code disabilità
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